Premio nazionale io vivo sostenibile quarta edizione 2011

Il premio “Io vivo sostenibile”, organizzato da Jean Pierre Tassora , è nato con l’obiettivo di riconoscere ad enti pubblici, associazioni ambientaliste, imprese che presentano iniziative piu’ concrete sul tema del risparmio ENERGETICO. Inoltre nasce per far sì che l’intera città si confronti con la cultura ecosostenibile e del rispetto dell’ambiente, in una kermesse che mette in vetrina le buone pratiche e sensibilizza attraverso momenti artistici e culturali. Nella suggestiva atmosfera del premio, gli appuntamenti della movida dal tramonto all’alba (aperitivo, musica ed eventi) si trasformano in un’esperienza intensa e ritemprante. Lungo le vie della città e nelle piazze un’articolata varietà di appuntamenti accoglie e coinvolge i differenti target della cittadinanza e dei visitatori: dai più piccoli con l’animazione “verde”, agli adulti che potranno lasciarsi trasportare dalle note della musica di qualità “in verde”, soffermarsi alla presentazione di un libro, seguire un talk, o fare due passi tra gli stand del mercatino “verde”, acquistando o degustando prodotti biologici o prodotti a chilometro zero, o tuffarsi nelle atmosfere del passato tra figuranti in costumi d’epoca. Il premio “Io vivo sostenibile”, scende tra la gente ed apre le porte ad una consapevolezza nuova, attraverso la chiave dell’originalità.

sabato 2 aprile 2016

1 Maggio: Maggy Bettolla e i Luoghi Abbandonati a Io Vivo Sostenibile

Si terrà Domenica 1 Maggio, alle 15:30, nell'incantevole contesto della Villa Romana di Bocca di Magra, l'incontro con Maggy Bettola, l'autrice di "Luoghi Abbandonati: Tra borghi, castelli e antiche dimore della provincia spezzina”.

Maggy, ventisettenne, è un’esperta del settore, appassionata esploratrice di luoghi abbandonati in tutta Italia che da anni censisce e che conosce e visita personalmente.
Maggy Bettolla
Il libro, ricco di documentazione con quasi 200 fotografie a colori davvero suggestive, presenta alcuni tra i più significativi casi di abbandono, da Pripyat, la città vicino a Chernobyl, a Famagosta, Cipro.

In Italia il fenomeno dei luoghi abbandonati interessa 6000 paesi (Istat 2014) come il borgo di Balestrino vicino a Savona, Roscigno vicino a Salerno, Brienza Vecchia in Basilicata, Formentara vicino a Zeri, il paese sommerso dalle acque di Vagli, e molti altri.
E non sono solo paesi; anche strutture ospedaliere, o ville signorili vengono abbandonate. 
Bellissime le immagini di un mulino collocato in una splendida gola vicino a Sorrento, o quelle delle chiese sconsacrate o di alcune ville affrescate in Emilia Romagna e Piemonte.
La parte più corposa del libro è naturalmente dedicata alla nostra provincia, con 20 schede di luoghi abbandonati soprattutto in Val di Vara, dove alcuni paesi lontani dalla vie carrozzabili, dormono il loro sonno quasi irreale.

E sembrano davvero sospese nel tempo le immagini di una casa abbandonata con il letto rifatto, gli utensili da cucina sul tavolo e alcuni giocattoli ancora lì, che attendono... 
Nel libro l’autrice descrive il cammino e le sue emozioni nel visitare sinistre abitazioni in rovina, che affacciano le loro finestre sdentate su panorami di grande bellezza; oppure i castelli medievali diroccati, avvolti dai rampicanti, ancora di sentinella sui passi e sulle valli a testimoniare l’importanza  strategica di quei luoghi; o le dimore gentilizie le cui belle pietre perfettamente squadrate si fondono a poco a poco con la natura, scomparendo lentamente nel paesaggio.

Un viaggio anche emozionale dunque per riscoprire le proprie radici. “Ci sarà - scrive la giornalista Sondra Coggio nell’introduzione - chi, leggendo questo libro, ritroverà la curiosità di raggiungere questi borghi abbandonati, questi castelli diroccati, questi resti di vite e di storie dimenticate. Ci sarà chi arriverà da lontano, apposta. 
Ci sarà chi ci vive accanto, e ricorderà solo adesso, improvvisamente, un episodio, una persona, un affetto, che la rapidità del vivere quotidiano aveva sepolto in un cassetto della memoria. Ci sarà anche chi, senza rivelarlo, potrà sentirsi meno solo, nell'indugiare con lo sguardo su una lapide, su una fotografia...”


E ci sarà forse anche qualcuno che, scoprendo la silenziosa bellezza di questi posti, li sceglierà per viverci. Fino ad allora le pietre ricoperte d’edera restano in silenziosa attesa...


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